mercoledì 28 novembre 2018

Il ponte



Alcantara - Al-Qantarah -“Il ponte”

L’Alcantara è uno dei fiumi più importanti della Sicilia orientale, esso è in parte il confine naturale tra le provincie di Catania e di Messina che ha dato il nome a tutta la vallata. La sua denominazione non è stata costante nel tempo, il nome certo è quello menzionato da Tucidite nella sua opera Guerra del Peloponneso, Akesines, nome dato dai Siculi che abitavano già il territorio. Dagli arabi è stato chiamato Al-Qantarah che significa “il ponte”, che alcuni identificano con quello poco distante dall’antica colonia di Naxos. Data la presenza di più di un ponte qual era il ponte che gli arabi chiamavano Al-Qantarah?    
Il Sardo nella sua opera “Castiglione città demaniale città feudale” del 1908 scrive: “il ponte chiamato della pietra vicino la chiesa di S.Nicola, che allaccia la  strada tra Castiglione e Francavilla credesi costruito dai saraceni, dato lo stile dell’arco primitivo a sesto acuto”. Così ci riferisce anche Filoteo degli Omodei nella sua Descrizione della Sicilia del 1557: “dove vi è un ponte molto nobile e ben fatto, opera veramente antichissima, chiamato il ponte di Castiglione e della Cantara, nome moresco,  , appo cui Alcantara si dice il ponte “. E Il manoscritto del Sardo dove parla del fiume Alcantara, enumerando i ponti che in diversi punti di questo territorio gli sovrastano dice: “Il secondo è chiamato il ponte della pietra, situato in detto territorio(di Castiglione) vicino la chiesa di S.Niccolò, è antichissimo, supponendosi essere fabbricato dagli saraceni per essere costruito col modello antico; la sua fortezza si rende  incredibile avendo resistito a tante inondazioni”.  
Il geografo arabo Al-Idrisi Abn- abd- Allah nel descrivere Taormina scrive: “uno dei fiumi (che solcan questo territorio) ha un ponte (qantarah) di meravigliosa struttura da mostrare il valore dell’architetto (che lo innalzò) e la possanza del sultano (che gli commise il lavoro), si capisce che non si tratta di una semplice ristrutturazione ma di una nuova costruzione.           
Nella descrizione del fiume e del territorio si notano degli errori (si menziona Fiumefreddo come se fosse l’Alcantara e che nasce dai monti di Maniace e che è lungo 80 miglia). Il ponte dell’Alcantara tra Taormina e Calatabiano sull’antica strada Valeriana era di fattura chiaramente romana.         
Il Maurolico(1494-1575) fa dell’Alcantara un brevissimo cenno, “posto in mezzo dei castelli di Aci e Schisone, il quale si forma per un pietroso canale dalle valli di Francavilla e Castiglione, in mezzo alle quali è un ponte”.           
Questo di Castiglione era detto anche “il ponte regio” che univa la strada che da Palermo porta a Messina. Nel 1838, il decurionato di Castiglione con l’ufficio del soprintendente del distretto di Catania deliberava la spesa di onze 200 per la ricostruzione di quattro archi di esso dei quali esistevano le fondamenta. Degli archi primitivi oggi ne esiste uno solo.         
Negli anni quaranta per la realizzazione della ferrovia fu aggiunta un’arcata, durante la ritirata delle truppe tedesche nell’Agosto del ‘43 il ponte fu fatto saltare, l’arcata primitiva rimase integra, il resto del ponte fu ricostruito con 5 arcate.         
Sulla strada provinciale SPI che da Castiglione va a Francavilla c’è il ponte, da lì inizia un sentiero chiamato “della seta” che conduce alla Cuba Bizantina e che permette al viaggiatore di ammirare le Piccole gole, le Forre dei giganti, le gurne e i  resti di antichi mulini.



Arcata primitiva, lato Ovest

Arcata primitiva, lato Est


Arcata primitiva, lato Est

Parte del ponte costruito negli anni '40

Gurne di Castiglione con l'inizio del sentiero in direzione della Cuba bizantiza di Santa Domenica





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